Oggi si parla molto di educazione finanziaria, del fatto che le giovani generazioni andrebbero educate ad investire in modo consapevole e che in Italia manca la cultura dell’investitore.

Clicca qui per vedere il video 

Io partirei da prima, dal risparmio, perché se non sai risparmiare, se non hai motivi per risparmiare, non potrai essere un investitore consapevole.

In pratica sarebbe come voler guidare un’auto in pista senza aver prima fatto pratica su strada.

Puoi imparare a guidare direttamente in pista, ma ti mancherebbe l’esperienza della guida quotidiana, le piccole cose che diventano automatismi ogni giorno sempre di più, la capacità di reagire ad eventi non previsti (il pedone che ti attraversa la strada, l’automobilista che non ti da la precedenza), il guidare come mezzo per raggiungere una meta desiderata.

Investire infatti significa mettere a frutto il denaro, far lavorare il denaro al posto tuo, creare una rendita e così via.

Ad ogni investimento corrisponde un rischio, nessun investimento è esente da rischi.

Risparmiare invece è un concetto diverso, vuol dire mettere da parte del denaro oggi che potrebbe servirti domani. Ma non implica un impiego del denaro. Metti da parte, tienilo sotto al materasso e tiralo fuori quando ti serve.

Risparmiare ed investire sono quindi due concetti molto diversi tra loro, con comportamenti e attitudini mentali molto diverse.

Il risparmio ha a che fare con la favola della cicala e della formica. Una si gode tutto ciò che la vita le concede, l’altra lavora e mette da parte i frutti del suo lavoro, per poterli usare nell’inverno, quando non ci saranno altre risorse per sopravvivere.

Sono i due estremi dei comportamenti che riguardano il risparmio.

La cicala spende tutto e non pensa al domani.

La formica risparmia e fa sacrifici oggi per vivere domani.

L’investimento invece mi ricorda sempre la bolla speculativa dei tulipani, avvenuta in Olanda nel 1637 precisamente.

La domanda di tulipani era cresciuta così tanto, che il prezzo dei bulbi aveva iniziato ad aumentare fino a portare il prezzo di un singolo bulbo a 40 volte il reddito medio annuo di un olandese.

Questo portò molte persone ad investire denaro nei bulbi di tulipano, aspettandosi un aumento del valore crescente. Nel febbraio del 1637, i commercianti di bulbi iniziarono a vendere i loro bulbi, si diffuse la notizia di un crollo del mercato e i prezzi precipitarono, fino a valere un decimo di quanto erano stati pagati.

Investimento=rischio, come ho già detto prima.

Come far trasformare un risparmiatore in un investitore?

Beh, questo è un discorso lungo, te ne voglio parlare meglio in un prossimo articolo.

La questione oggi è che non siamo più un popolo di risparmiatori, come qualcuno ci aveva etichettati nel passato. Non si risparmia più, si spende tutto quello che si guadagna, anzi ti indebiti per soddisfare il tuo tenore di vita.

Quale tenore di vita? Quello che vuoi veramente tu o quello che la pubblicità, il marketing, i media ti fanno credere sia giusto, sia “ciò che fa per te”?

Una volta ti regalavano, da bambino, il salvadanaio. Dentro ci mettevi i soldini che ti regalava la nonna, una parte della paghetta, qualche denaro che ti guadagnavi facendo lavoretti…

Lo scopo del salvadanaio era che, quando era bello pieno, lo potevi rompere ed utilizzare tutte quelle monete per realizzare un sogno.

Comprare la macchinina bella che avevi visto nel negozio di giocattoli in centro, o la casetta della Barbie.

Oppure quelle monete potevano servire ad aiutare qualcuno. Ognuno di noi ha il suo sogno, il suo scopo da realizzare.

Se non hai uno scopo, è difficile risparmiare, perché non riesci a trovare un motivo per fare una cosa così difficile.

Non sei portato a rinunciare a qualcosa oggi, se non hai chiaro cosa potresti avere in cambio domani.

Walt Disney disse una volta: “Chiediti se ciò che stai facendo oggi ti avvicina al luogo in cui vuoi essere domani!”

Il risparmio è questo, è domandarsi tutti i giorni se quella moneta che metti da parte e risparmi ti porta dove vuoi essere tra un mese, tra un anno, tra un decennio.

Il salvadanaio può essere anche più di uno, con dimensioni diverse.

Puoi averne uno che una volta riempito ti servirà per cambiare la TV tra tre mesi, un altro che aiuterà tuo figlio a sostenere le spese universitarie tra 5 anni, una altro ancora che ti permetterà di vivere serenamente la tua pensione e così via.

Tanti salvadanai, tanti sogni da realizzare.

La differenza tra un sogno e un obiettivo è la precisione con cui definisci il sogno. Quanti soldi ti servono per raggiungerlo, quando vuoi arrivarci, quali implicazioni può avere nella tua vita, se è realizzabile davvero per te, se realizzarlo è motivo di soddisfazione, cosa farai quando lo avrai raggiunto, come ti sentirai.

Più sei preciso e onesto con te stesso, più riesci ad avvicinarti al tuo sogno e arrivare alla meta desiderata.

Altrimenti rischia di rimanere solo un sogno, un pensiero, un’idea.

Se stimi correttamente la dimensione del tuo salvadanaio, che ti servirà per raggiungere la tua meta, hai già fatto un passo importante verso la trasformazione in qualcosa di concreto e realizzabile.

Da questo punto in poi possiamo iniziare a parlare di investimento, cioè di come far fruttare quel denaro per farti raggiungere la tua meta nel miglior modo possibile.

Ma se non hai chiaro perché risparmiare, non potrai investire in modo sereno, non potrai affrontare le avversità che si presenteranno e venderai nel momento peggiore.

Quindi, fai un passo alla volta. Risparmia, trova una buona motivazione per farlo, definisci bene cosa vuoi ottenere con quel denaro risparmiato e solo allora investilo.