Oggi ti voglio parlare in concreto della gestione della liquidità sul conto corrente.
So che questo è un argomento spesso affrontato dai consulenti finanziari, per convincerti ad investire nei loro prodotti o nelle loro gestioni.
Siccome io vedo la questione da un punto di vista un po’ diverso, e cioè, potendo proporre la consulenza su base indipendente, dalla parte del cliente, ti dico che a volte è utile avere liquidità sul conto.
Ma bisogna prestare attenzione ad alcuni dettagli fondamentali.
LIQUIDITA’ SUL CONTO CORRENTE
In passato il denaro giacente sul conto corrente comportava la rinuncia ad un guadagno certo tramite l’acquisto di obbligazioni di corta durata e tasso garantito.
Nell’ultimo quinquennio, questo non accade più, perché le obbligazioni hanno (tranne in alcuni rari momenti) rendimento pari a zero o addirittura negativo.
OBBLIGAZIONI e/o TITOLI di STATO)
In passato, vi era generalmente poca differenza nell’acquistare obbligazioni a distanza di tempo: i rendimenti erano simili.
Nell’ultimo quinquennio, solo in alcuni rari momenti è conveniente acquistare obbligazioni.
INVESTIMENTI
Quando il prezzo delle obbligazioni o delle azioni è conveniente:
- se sono pienamente investito non posso acquistare perché il mio portafoglio è sceso di valore
- se ho liquidità sul conto posso acquistare perché il mio portafoglio non è sceso di valore. (valore della liquidità…)
BAIL IN
Un timore fondato dell’investitore è il Bail In:
sino a 100.000,00€ per Codice Fiscale il sistema bancario garantisce il denaro liquido del cliente depositato sul Conto anche se la banca fallisce: oltre tale cifra non garantisce.
SOLUZIONE
Se sono sempre investito non posso sfruttare momenti favorevoli per acquistare, se sono molto liquido oltre i 100.000,00€ in una banca, corro il rischio Bail In.
Come sempre la soluzione perfetta non esiste e il buon senso aiuta ad individuare un mix intelligente che può essere:
- detenere liquidità anche oltre i 100.00,00€ a patto che la banca sia solida
- investire in strumenti che contengano le discese dei prezzi per la parte del portafoglio più conservativa.
E’ consigliabile verificare periodicamente la solidità della banca depositaria che si utilizza.
I parametri per verificare la solidità sono:
- Patrimonializzazione, espressa attraverso l’indice CET1, il cui livello minimo è del 7%
- Qualità del portafoglio crediti: il rapporto tra crediti deteriorati sul totale degli impieghi netti medio delle banche italiane è del 2,20%. Se quello della vostra banca è inferiore, meglio.
- Copertura dei crediti deteriorati: il grado di copertura delle sofferenze bancarie medio italiano è 61,80%, se quello della vostra banca è più elevato, meglio.
- Liquidità: è l’indicatore che ti dice se la banca è in grado di far fronte ai suoi impegni. Gli indici usati sono 2, più sono alti, meglio è:
– LCR, livello minimo 100
– NSFR, livello minimo 100 - Texas ratio: è un indice che valuta la copertura dei crediti deteriorati e la solidità patrimoniale. Un indice considerato buono è superiore al 40%