In questo articolo trovi la risposta: se e quando un piano di accumulo è conveniente, a cosa fare attenzione, cosa utilizzare per investire in PAC.

Oggi parliamo di Pac. Che cosa sono i Pac Innanzitutto? Sono dei piani di accumulo del capitale cioè delle investimenti programmati dove poco per volta puoi andare a investire del denaro, accumulando nel tempo.

Mi è venuto in mente di parlare di Pac perché ho letto un articolo su un giornale, credo Il Fatto Quotidiano, in cui si dicevano delle cose che demonizzavano i Pac. Il titolo mi pareva che fosse proprio negativo, si sconsigliava di acquistare i PAc o qualcosa del genere.

Vorrei fare un po’ di chiarezza su questo. Perché un Pac può non essere conveniente? 

Per diversi motivi.

 Il primo è legato ai costi i costi che il tuo intermediario, la tua banca, ti fa pagare tutte le volte che vai ad acquistare un prodotto finanziario da inserire all’interno del Pac. Questi costi possono essere una cifra fissa e ovviamente se la cifra fissa è alta proporzionalmente va incidere su quello che tu versi.  Più basso è il capitale che versi più incide.

 Ad esempio se tu hai un costo di €10 tutte le volte che acquisti qualcosa da inserire nel Pac e versi tutti i mesi €100, significa che hai il 10% di costo ogni mese e quindi poi andarlo a recuperare 10% dal rendimento dell’investimento,  è una cosa possibile ma complicata, perché parti da meno 10, quindi non è consigliabile.

Ci sono poi dei costi proporzionali a volte, quindi una percentuale su quello che tu compri. Questo va a favore di avere di fare versamenti piccoli. Diciamo che è più frequente il caso in cui hai un costo fisso. Quindi bisogna valutare quanto paghi. 

Ci sono degli intermediari che ti fanno pagare €1 o €0,50, addirittura ci sono intermediari per cui alcuni strumenti sono gratis all’interno di un Pac, quindi è da valutare attentamente questo questo aspetto.

L’altro problema cui probabilmente si riferiva il giornalista dell’articolo è il fatto che se il Pac è legato a strumenti finanziari che di per sé hanno delle commissioni, come ad esempio i fondi comuni di investimento, bisogna capire e valutare bene quali sono i costi che sono legati a questi.

 I fondi comuni tipicamente hanno un costo legato alla vendita quindi un costo di distribuzione, che remunera la sua rete di distribuzione, un costo che è legato alla gestione quindi remunera il gestore e a volte ci sono ancora i costi di ingresso, quindi quando compri ti fa pagare un costo ingresso (sempre meno devo dire la verità però ci sono).

Ci sono alcuni alcuni intermediari che ti fanno pagare delle commissioni per il Pac e quindi questo può non essere conveniente così come ci potrebbero essere dei vincoli  che ti obbligano in qualche modo o a versare in maniera costante o a non interrompere il Pac prima di una certa data. 

Queste cose magari ti potrebbero mettere in qualche modo in difficoltà.

In generale il Pac è uno strumento intelligente per investire, soprattutto quando parliamo di investire del denaro che non hai ancora. 

Quindi per le persone che hanno un reddito da cui possono risparmiare qualcosa, questo risparmio può essere investito in un Pac,  un investimento ricorrente che si si continua a fare nel tempo.

L’altro vantaggio del Pac è che tu hai la possibilità di mediare il prezzo di acquisto dello strumento che vai ad inserire perché comprandolo ad esempio tutti i mesi, ogni mese ha un prezzo diverso, potrebbe essere più alto o più basso ma avrai sempre una media dei prezzi.

Quindi alla fine, dopo non so 5 anni in cui tu hai fatto il Pac, avrai la media dei prezzi di 5 anni ogni mese. Quindi non entrerai mai ne su un massimo ne su un minimo, ma avrai una media.

Questo può essere interessante anche per chi ha già un capitale e vuole magari sfruttare determinate condizioni di mercato e investire in una particolare settore ma non farlo tutto in un unico momento ma dilazionare l’acquisto con più acquisti ricorrenti.

Quindi ci possono essere diverse diversi motivi per utilizzare un Pac.

Ci sono diverse banche on-line che ti consentono di realizzare i Pac con costi molto bassi e non presentano particolari problemi legati all’accesso o cose di questo di questo genere, nè vincoli sulla periodicità per cui potrebbe essere solo una cosa da valutare.

Chiaramente all’interno di tutte le valutazioni che fai su un Pac, sono fondamentali gli strumenti che inserisci, cioè che cosa vai a comprare.

Tenendo conto che oltre il 95% dei fondi comuni di investimento non è efficiente, cioè non fa quello che dovrebbe fare cioè fare perlomeno quello che fa il mercato di riferimento, il benchmark, restano da valutare gli Etf che sono strumenti a replica passiva (ora ci sono anche etf attivi quindi ti assomigliano di più ai fondi comuni di investimento).

E’ chiaro che gli ETF vanno un po’ gestiti, nel senso che se tu compri continuamente un etf che investe sulla Borsa americana, devi capire in quale momento di borsa sei, se ti conviene comprare o magari per quel mese è meglio fermarti, o se quel mese è meglio che compri il doppio perché le quotazioni sono talmente scesa in basso che potrebbe essere conveniente ripartire da quel punto lì.

Quindi il PAC può essere uno strumento flessibile per andare a fare un po’ di investimento consapevole, su tutto quello che vuoi perché usando ETF puoi andare a comprare materie prime, azioni, poi andare a comprare obbligazioni,  non ci sono limiti da questo punto di vista.

Per cui tirando le somme ti direi che il Pac di per sé non è né buono né cattivo. Dipende che uso ne fai e dipende da quali sono i costi espliciti e nascosti che paghi. Quindi questo potrebbe fare veramente la differenza.

Se hai domande dubbi e curiosità sui Pac, fissa una Riunione Gratuita con me e sarò ben lieto di rispondere!